La parola sostenibilità sembra essersi letteralmente congelata nel 2023.
Un boom incandescente di progetti, rubriche e attività, soprattutto like social media, faceva ben sperare in una continuazione della visione green (nella moda) in crescendo. Questa attesa evoluzione è ancora attesa e sembra ci stia mettendo ben più del tempo sperato per essere partorita.
Un pensiero sostenibile che trae radicamento senza concrete evoluzioni è destinato a scomparire?
La risposta non è automatica come si pensa ma di certo il pensiero sostenibile al momento appare latente e questo può portare vantaggi e svantaggi. Esiste nelle domande del pubblico: conosciamo la sostenibilità come vantaggio; desideriamo la sostenibilità come promessa; ci aspettiamo un’azione sostenibile da parte dei marchi che scegliamo. Non meno importante, abbiamo imparato a praticare la sostenibilità nella nostra quotidianità, anche se non sempre la scegliamo.
Le azioni concrete, le prese di posizione estreme, la voglia di cambiare il mondo, anche da parte della moda, non sembrano essere le priorità di questo 2024. O almeno, non sono queste le risposte della comunicazione che sta viaggiando in rete.
Si predilige un sottotono pacato, dove si menziona la sostenibilità senza entrarci troppo. La tendenza del “non detto” ma “accennato” non è la dichiarazione che stavamo aspettando.
Sarà che la sostenibilità inserita nel nostro attuale sistema economico è difficile se non impossibile da perseguire per i brand?
ModaPuntoCom osserva le tendenze e questa necessità, emersa nel 2020, ha visto tra il 2021 e il 2023 la sua fase più coinvolgente diventando tendenza, soprattutto nella moda. Tendenza che da qualche mese appare intiepidita dalla normalità che queste tematiche stanno acquisendo, soprattutto nella rete.
“Il più se ne parla” della pubblicità, con la sostenibilità, si sta verificando una lancia a doppio taglio. A supporto di questa comunicazione palesemente ridondante, l’incapacità dell’utente medio di vedere concretamente delle azioni che possano aiutarci a fare della sostenibilità la nostra luce.
Come darci torto, mangiare una minestra riscaldata che per di più sembra non far bene non è mai piaciuto a nessuno. Noi però continuiamo a parlarne sperando che questa scelta di vita possa scalare il primo posto della classifica di ognuno, soprattutto dei brand del fashion.
Articolo di Francesca Bonotto
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