Oggi per la rubrica “ModaPuntoCom” di IUSVE Cube Radio ho parlato di buone prassi per essere comunicatori efficaci nell’ambito della sostenibilità di moda.
Nella moda, e non solo, la comunicazione è il primo vero atto di cambiamento possibile e accessibile a tutti. Ognuno di noi comunica, anche quando non si esprime verbalmente. Fare della propria vita una scelta “green” può essere comunicato in diversi modi con abiti, cibi, sport, vacanze eco e low cost, economia famigliare e molto altro.
La comunicazione è un mezzo potentissimo e anche se all’inizio le nostre scelte possono sembrare inosservate, produrranno un cambiamento enorme. Un cambiamento per noi che scegliamo di metterle in atto e per chi ci sta vicino, che seppur scettico (almeno all’inizio) potrà vivere, grazie a noi, un cambio di prospettiva e un’apertura mentale prima inesistente. Se la comunicazione interpersonale e le scelte personali di un singolo possono iniziare a muovere il mondo, come il classico “sassolino nella scarpa”, pensiamo a come le scelte di un comunicatore e di un’agenzia di comunicazione possono cambiare e indirizzare un atteggiamento di consumo, un trend di domanda e un orientamento nell’offerta. Se poi, nel nostro ragionare, partiamo dall’assunto di base che la moda è una forma di comunicazione e come tale si nutre dell’immagine, possiamo capire che parlare di comunicazione per produrre un’inversione di tendenza è assolutamente inevitabile.
Vedete, il compito del pubblicitario è oggi molto importante. Non si tratta più di fare la grafica più carina per promuovere un prodotto o un servizio. Si tratta di far credere alle persone, grazie alla comunicazione, che quel prodotto o servizio, serve e risponde ad un bisogno da colmare. La prima sostenibilità deve arrivare proprio dalla comunicazione. In questa situazione storica non possiamo essere esenti, proprio perché comunicatori, dal conoscere il contesto. Dobbiamo informarci davvero se quel prodotto o servizio è come ci viene descritto. Abbiamo il dovere, verso noi, verso gli altri e verso il pianeta, di capire se quel prodotto o servizio è coerente con i nostri valori. Se quell’azienda lavora in modo etico. Se il brand che ci viene proposto è solidale. Se il prodotto ha un piano di produzione e smaltimento in grado di tutelarci a livello ambientale. Non siamo giustificati se diciamo sempre SI. Abbiamo la responsabilità di ciò che diciamo. Dobbiamo per questo imparare a dire NO.
La prima sostenibilità deve arrivare dalla comunicazione.
Dedicheremo alcune puntate della rubrica ModaPuntoCom per Iusve Cube Radio a questi temi.
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Un saluto a tutti e alla prossima pillola fashion.
Francesca Bonotto per ModaPuntoCom