Conosci un prodotto che riesce a coniugare artigianato e tradizione con la ricerca estetica contemporanea? Se ci stai pensando un po’ troppo, ti proponiamo di leggere l’intervista che la nostra Giulia ha fatto con il brand Domozero.
Domozero è un marchio che racchiude la magia dell’handmade e del Made in Italy con uno sguardo diretto al futuro e alla sostenibilità. Nelle righe che seguono il team del brand ci ha raccontato com’è nata l’idea di dare vita ad una linea di prodotti upcycling, artigianali e sostenibili.
Domozero è un brand di accessori e pelletteria realizzati con materiali di recupero, in particolare la vela nautica da regata in disuso. Da cosa nasce l’idea di riutilizzare questo materiale? Conoscevate già il mondo nautico?
“Abbiamo pensato fin da subito di utilizzare un materiale che potesse essere facilmente reperibile. In un Paese che possiede quasi 8000 km di costa, quale posto migliore se non il mare? Per questo, dopo aver preso in considerazione diversi materiali, la vela nautica da regata, in disuso, è risultata la scelta più vicina alle nostre esigenze. È nato così un sistema di upcycling che, grazie alle sue caratteristiche high tech, ha un risultato altamente performante”.
Ad oggi la vostra collezione comprende un totale di 9 modelli. Cosa si cela dietro la creazione di un nuovo prodotto?
“Prima di fare uscire un nuovo modello, facciamo moltissima ricerca. Siamo molto esigenti e desideriamo che ciascun prodotto possieda caratteristiche definite, quali funzionalità e praticità, mantenendo comunque un design minimal e contemporaneo. Proprio per questo la nostra collezione è continuativa, senza genere e soprattutto… puntiamo ad aggiungere sempre nuovi modelli!”.
Attraverso quali scelte cercate di promuovere e comunicare la cultura dell’upcycle design, del riuso e della sostenibilità? Oggi fare scelte di “riuso” sta diventando sempre più “cool”, cosa sta favorendo questo cambiamento secondo voi?
“La scelta del riuso oggi è prima di tutto un’esigenza. Crediamo che qualsiasi azienda dovrebbe avere alla base questa mentalità, specie nella moda.
Quando è nata Domozero, nel 2016, si parlava ancora troppo poco – purtroppo – di upcycling. Nonostante questo, abbiamo deciso di mettere al primo posto questo valore, creando un brand che avesse fondamenta sostenibili e green. Una mission, questa, che non riguarda soltanto l’utilizzo dei materiali ma anche il processo produttivo. Grazie alla presenza di una produzione interna nel nostro laboratorio, riusciamo ad eliminare quasi completamente il magazzino, risparmiando così energia e rifiuti.
Crediamo fermamente che il made in Italy e l’artigianato siano le uniche scelte da fare per essere dei consumatori consapevoli. Acquistare un prodotto realizzato in Italia garantisce la qualità e il valore del fatto a mano, aggiungendo il know how della tradizione.
Domozero comunica con linearità il modo in cui lavoriamo e il prodotto che proponiamo. Chi acquista i nostri prodotti non acquista soltanto delle borse, ma tutto il mondo e il valore intrinseco che possiedono”.
Quali piani e progetti avete in serbo per il futuro?
“Negli anni, i progetti che abbiamo per il futuro sono diventati sempre più ambiziosi. Nonostante l’emergenza sanitaria siamo riusciti a espandere il nostro mercato all’estero, sia in Europa (Svizzera e Regno Unito), che in estremo Oriente (Sud Corea). Alla luce di questi importanti traguardi, puntiamo ad incrementare la nostra collezione raggiungendo il maggior numero possibile di persone”.
Introduzione di Francesca Bonotto
Intervista a cura di Giulia Franchetto
Photo credits Domozero