Si accendono le piazze, si vestono a festa le vie e si illuminano di decori le vetrine: è Natale.
Siamo a dicembre e si avvicina il tanto atteso momento del Natale, dove la moda da sfoggio di tutto il suo fascino. Ci piacerebbe chiamarla magia ma forse…
Partiamo dal rosso: moda o magia?
Inutile dirvi che il rosso è il colore del Natale, meglio se affiancato al verde intenso dell’abete e al bianco candido della neve. Anche nel tartan dev’esserci almeno un filo rosso!
Un clichè che ricerchiamo ogni anno e che tanto ci piace. Non importa se siamo troppo kitsch, ciò che conta è la personalità. Personalità non solo nel creare il proprio outfit ma, soprattutto, nella libertà di scegliere i capi con consapevolezza.
Il sapore è magico eppure il rosso ha origini antiche. Complici le moderne strategie di marketing, le innovazioni tecnologiche dell’uso del colore e il cambiamento progressivo dei gusti a cui siamo stati socialmente esposti: usiamo il rosso al massimo della sua luminosità dagli anni Trenta del Novecento.
Ricordiamo velocemente:
- l’invenzione della Coca Cola che culmina nel 1931 con la creazione di Babbo Natale;
- la nascita delle Smarties nel 1939, in Inghilterra, con il rosso da mangiare;
- verso la fine degli anni Cinquanta è tempo del “rosso Valentino”;
- l’entrata trionfante, negli anni Sessanta, del rosso Campari;
- nel 1969 la comparsa di Valentine, la macchina da scrivere rossa disegnata da Ettore Sottsass;
- gli anni Novanta e la linea rossa nel logo di Prada.
Ti piaceva di più la connotazione di magia? Certo perché a Natale, soprattutto nella moda, ci piace credere che tutto sia possibile!
Scegliamo il tessuto: cosa ne pensi del velluto?
Questa è magia! Hai presente quando accarezzi le stoffe?
Il velluto è pesante ma morbido, è regale e pregiato. Il velluto è simbolo della nobiltà, del potere e della festa. Arriva dall’Oriente e ha origini antiche. Venezia diventa la patria di questo tessuto e, nel Rinascimento, si inizia a combinarlo con materiali come oro e metallo per comunicare lusso e ricchezza. Abiti e tappezzerie dei nobili e del clero erano un trionfo di velluti.
Quando penso al velluto immagino:
- le borse di Roberta di Camerino create grazie al velluto a zone verdi, rosse e blu, ricamate in oro e a stemmi. Hanno scritto la moda del Made in Italy, raccontando la Venezia degli anni Cinquanta;
- Thea Porter e il famoso look bohémien della metà degli anni ’70, con i suoi maxi abiti in velluto;
- Giorgio Armani e la collezione del 2016 dove la scelta del velluto nero compie una sorta di punto e a capo stilistico;
- il vestito di velluto lungo e aderente di Malika Ayane a Sanremo 2022.
Il velluto è anche vintage, forse perché lo indossavamo di più negli anni Settanta e Ottanta, quando il kitsch ha iniziato a farsi strada. Chi non ha nell’armadio della zia o della nonna un pantalone svasato in velluto? Una giacchetta in velluto?
È tempo di revival e grandi storie, soprattutto a Natale!
Arriviamo al bagliore: l’oro la fa da padrone!
La storia più antica e affascinante è forse quella dell’oro. Il legame tra l’uomo e l’oro è quasi magia! Pensa che l’estrazione dell’oro risale addirittura alla nascita delle prime civiltà in Mesopotamia, nell’Africa settentrionale, circa 6000 anni fa.
Un materiale lucente, di facile lavorazione e molto resistente. Nobile e pregiato anche nell’aspetto. Dagli antichi egizi ai Romani, il luccichio dell’oro ha ammaliato tutti, e non solo a Natale.
L’oro a Natale ha un significato importante: invitare a una rinascita interiore verso il miglioramento e la consapevolezza di sé.
Dai gioielli surrealisti di Elsa Schiaparelli, alle collab con artisti di Yves Saint Laurent, fino all’universo sfarzoso di Gianni Versace. L’oro è sempre stato per la moda un colore e un materiale a cui aspirare creativamente e stilisticamente.
Una materia prima preziosa e luccicante che ci invita a fermarci e, nel tempo del Natale, meditare su di noi.
Rosso, velluto e oro, un tripudio di lussuria e abbondanza.
Tre segni che formano una magia, sia essa commerciale che di significati. La magia del Natale.
Articolo a cura di Francesca Bonotto
Illustrazione a cura di Francesca Bonotto